Nacque a Roma il 2 marzo 1876 da una nobile famiglia i cui appartenenti da due generazioni, erano al servizio della Chiesa.
Fu eletto papa con il nome di Pio XII il 2 marzo 1939 in un conclave durato soltanto un giorno.
I primi anni del suo pontificato furono segnati dallo scoppio della seconda guerra mondiale e a niente valsero i suoi sforzi e i suoi numerosi appelli. La guerra non gli impedì di pubblicare alcune importanti encicliche tra cui la Mystici Corporis Christi, dove spiegava la natura della Chiesa come corpo mistico di Cristo.
Fedele devoto della Madonna, proclamò nel 1950 il dogma della sua Assunzione in cielo,
Morì il 9 ottobre 1958 a Castelgandolfo dopo quasi venti anni di sofferto pontificato.
Papa Benedetto XVI lo ha dichiarato venerabile il 19 dicembre 2009.
Resta oggetto di discussione il suo presunto silenzio davanti al genocidio ebraico nazista. Ma gli stessi ebrei, per la voce di uomini autorevolissimi, hanno riconosciuto la sua azione a loro favore. Il rabbino David Dalin ha affermato: "Nessun Papa è stato così ampiamente lodato dagli Ebrei e coloro che lo hanno lodato non si erano sbagliati. La loro gratitudine, come quella dell'intera generazione dei sopravvissuti all'olocausto, testimonia che Pio XII era genuinamente e profondamente un giusto delle nazioni".
Vatican.va
Encicliche
Preghiere
Pio XII, il Papa della Madonna
Papa Pio XII
Radici cristiane - Papa Pio XII
Vatican Insider
*Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, XV,
Quindicesimo anno di Pontificato, 2 marzo 1953 - 1° marzo 1954, p. 595
Tipografia Poliglotta Vaticana
Fedele devoto della Madonna, proclamò nel 1950 il dogma della sua Assunzione in cielo,
Morì il 9 ottobre 1958 a Castelgandolfo dopo quasi venti anni di sofferto pontificato.
Papa Benedetto XVI lo ha dichiarato venerabile il 19 dicembre 2009.
Resta oggetto di discussione il suo presunto silenzio davanti al genocidio ebraico nazista. Ma gli stessi ebrei, per la voce di uomini autorevolissimi, hanno riconosciuto la sua azione a loro favore. Il rabbino David Dalin ha affermato: "Nessun Papa è stato così ampiamente lodato dagli Ebrei e coloro che lo hanno lodato non si erano sbagliati. La loro gratitudine, come quella dell'intera generazione dei sopravvissuti all'olocausto, testimonia che Pio XII era genuinamente e profondamente un giusto delle nazioni".
Tratto da
Sulla tua Parola,
settembre-ottobre 2014, pag. 349
Editrice Shalom
Link:Vatican.va
Encicliche
Preghiere
Pio XII, il Papa della Madonna
Papa Pio XII
Radici cristiane - Papa Pio XII
Vatican Insider
PREGHIERA DI SUA SANTITÀ PIO XII
ALLA VERGINE IMMACOLATA
DA RECITARSI NELL'ANNO MARIANO (1954)
ALLA VERGINE IMMACOLATA
DA RECITARSI NELL'ANNO MARIANO (1954)
Festa della presentazione di Maria - Sabato, 21 novembre 1953
Alla Beata Vergine Maria,
concepita senza il peccato originale.
concepita senza il peccato originale.
Rapiti dal fulgore della vostra celeste bellezza e sospinti dalle angosce del secolo, ci gettiamo tra le vostre braccia, o Immacolata Madre di Gesù e Madre nostra, Maria, fiduciosi di trovare nel vostro Cuore amantissimo l’appagamento delle nostre fervide aspirazioni e il porto sicuro fra le tempeste che da ogni parte ci stringono.
Benché avviliti dalle colpe e sopraffatti da infinite miserie, ammiriamo e cantiamo l’impareggiabile ricchezza di eccelsi doni, di cui Iddio vi ha ricolmata al di sopra di ogni altra pura creatura, dal primo istante del vostro concepimento fino al giorno, in cui, Assunta in cielo, vi ha incoronata Regina dell’universo.
O Fonte limpida di fede, irrorate con le eterne verità le nostre menti! O Giglio fragrante di ogni santità, avvincete i nostri cuori col vostro celestiale profumo! O Trionfatrice del male e della morte, ispirateci profondo orrore al peccato, che rende l’anima detestabile a Dio e schiava dell’inferno!
Ascoltate, o prediletta di Dio, l’ardente grido che da ogni cuore fedele s’innalza in quest’Anno a voi dedicato. Chinatevi sulle doloranti nostre piaghe. Mutate le menti ai malvagi, asciugate le lagrime degli afflitti e degli oppressi, confortate i poveri e gli umili, spegnete gli odi, addolcite gli aspri costumi, custodite il fiore della purezza nei giovani, proteggete la Chiesa santa, fate che gli uomini tutti sentano il fascino della cristiana bontà. Nel vostro nome, che risuona nei cieli armonia, essi si ravvisino fratelli, e le nazioni membri di una sola famiglia, su cui risplenda il sole di una universale e sincera pace.
Accogliete, o Madre dolcissima, le umili nostre suppliche e otteneteci soprattutto che possiamo un giorno ripetere dinanzi al vostro trono, beati con voi, l’inno che si leva oggi sulla terra intorno ai vostri altari: Tutta bella sei, o Maria! Tu gloria, Tu letizia, Tu onore del nostro popolo! Così sia.
PIUS PP. XII
*Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, XV,
Quindicesimo anno di Pontificato, 2 marzo 1953 - 1° marzo 1954, p. 595
Tipografia Poliglotta Vaticana
Alcune pubblicazioni:
Pio XII. Il papa che si oppose a Hitler
Paoline Editoriale Libri, 2009 - 344 pagine
Il processo della causa di beatificazione di Pio XII ha riacceso il dibattito sul ruolo che papa Eugenio Pacelli giocò nella Seconda guerra mondiale. Avrebbe potuto fermare gli orrori del nazismo, se avesse apertamente condannato la guerra e la Shoah? Dopo aver raccolto tutti i dati della ricerca, dopo aver esaminato diversi documenti negli Archivi vaticani, dopo essersi confrontato con massimo esperto di Pio XII, padre Peter Gumpel, il giornalista e storico Michael Hesemann sradica tutte le accuse contro i "silenzi" del Papa. Hesemann dimostra che Eugenio Pacelli fin da quando era nunzio a Berlino nel 1924 aveva condannato la "volgare e brutale campagna" dei nazisti contro ebrei e cattolici. Più avanti, come cardinale segretario di Stato, si trovò costretto nel 1933 a firmare il Concordato con il Terzo Reich per tutelare la Chiesa in Germania. Ma fu lui a redigere la bozza finale dell'enciclica Mit brennender Sorge (Con grande preoccupazione) con cui Pio XI nel 1937 condannava l'ideologia hitleriana: parole che portarono a ritorsioni contro i cattolici. Una volta eletto Papa, Pio XII poté continuare ad agire solo nel segreto. È commovente ripercorrere il suo impegno personale per salvare un maggior numero possibile di ebrei e perseguitati, levando alta e chiara la voce ogni volta che fosse possibile.
Pio XII: il papa degli ebrei
Piemme, 2001 - 399 pagine
Dopo la guerra ha ricevuto i ringraziamenti delle più alte autorità del mondo ebraico per quanto aveva fatto in favore dei perseguitati. Quando si è spento, il 9 ottobre 1958, il mondo lo ha pianto come un grande Papa. Oggi invece è accusato di essere moralmente responsabile dell'Olocausto. Come nascono i famosi "silenzi" di Pio XII? Una sua plateale scomunica lanciata contro Hitler avrebbe fermato l'orribile "soluzione finale"? Davvero questo pontefice è stato indulgente verso il nazismo? Testimonianze e documenti, raccolti nel volume, aiutano a trovare risposta a queste e altre domande, svelando una verità che fa vacillare il castello di accuse costruito sulla figura di Eugenio Pacelli
Pensiero giuridico, economico e sociale del pontefice Pio XII
Il terzo Reich contro Pio XII. Papa Pacelli nei documenti nazisti
È stato calunniosamente definito “il Papa di Hitler”, accusato di “imperdonabili silenzi” per aver taciuto sulla persecuzione antiebraica, forse addirittura alleato dei nazisti perché li considerava un male minore rispetto ai comunisti. Da quando, nel 1963, Rolf Hochhuth scrisse il dramma Il Vicario (riproposto in forma cinematografica una decina di anni fa dal regista Costa-Gavras) il fiume di calunnie non si è mai interrotto e a poco sono servite opere saggistiche che hanno dimostrato l’azione papale a difesa degli ebrei durante la guerra.
Pier Luigi Guiducci, docente di Storia della Chiesa, per ricostruire i rapporti da Pio XII ed il Terzo Reich fa un passo indietro e ripercorre gli anni precedenti lo scoppio della guerra. Già allora Papa Pacelli era considerato un nemico della Germania nazista: il saggio ripropone anche una serie di vignette satiriche che indicano l’ampiezza della campagna scatenata da Goebbels contro il cardinal Pacelli – cioè prima ancora che venisse eletto Papa! – , che si spingeva fino ad un livello popolare.
Lo conferma anche il tedesco padre Peter Gumpel, ventiduenne al termine del conflitto, che nella sua prefazione afferma: «Se qualcuno avesse osato dirci che Pio XII era vicino al Terzo Reich avremmo reagito con giustificata indignazione, qualificando tali affermazioni come assurde e in contrasto con la palese verità» (p. 8).
Quanto poi ai pretesi “silenzi” di Pio XII, i documenti riportati attestano come si tratti di una falsità costruita a posteriori: lo stesso 16 ottobre 1943 (il giorno del rastrellamento del ghetto) l’ambasciatore tedesco venne convocato d’urgenza in Vaticano e gli venne espressamente richiesto di adoperarsi perché cessassero immediatamente le operazioni di polizia contro gli Ebrei; numerosi dispacci tedeschi lamentano l’aiuto dato dagli Italiani (fascisti, militari e sacerdoti) agli Ebrei.
Si trattava di iniziative isolate? Assolutamente no: «Tutti i documenti ritrovati dagli storici attestano che ogni iniziativa ecclesiale mantenne un collegamento diretto o indiretto con la Santa Sede» (p. 254), tanto che Herbert Kappler, comandante dello SD (il servizio segreto delle SS) a Roma, «vedeva il Papa come un nemico che tramava dietro le quinte, che avversava i piani tedeschi, che sosteneva chi contrastava le operazioni di polizia» (pp. 259-260).
Dai documenti si evince inoltre che l’immagine di un Pio XII timoroso e senza voce sia stata costruita ad arte dall’ambasciatore tedesco presso il Vaticano, il barone Ernst von Weizsäcker (che avrebbe poi fiancheggiato la fallita rivolta del 20 luglio 1944), proprio per sviare dal Papa le altrimenti sicure ritorsioni di Hitler.
Insomma, nel leggere i documenti riportati da Guiducci, non si può che concordare con quanto scrive Peter Gumpel, tra i collaboratori della causa di beatificazione del Venerabile Pio XII: nessuna delle accuse rivolte contro Papa Pacelli ha fondamento e la lentezza della Santa Sede nel procedere alla beatificazione di Pio XII è dovuta unicamente al timore della più volte minacciata rottura della comunità ebraica con la Chiesa cattolica.
Tratto da
"Nulla è perduto con la pace; tutto può essere perduto con la guerra".
Papa Pio XII
Papa Pio XII
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